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una raccolta di brani composti da autori per la granparte viventi, seguendo un’ampia varieta di stilicompositivi e armonie completamente diverse fraloro, il tutto mantenendo, al contempo vivo ildialogo intimistico con lo strumento, esplorandone iregistri in modo sapiente e consapevole, donandoall'ascoltatore un’espressione tangibile delleinquietudini del mondo contemporaneo —testimoniato anche dagli scenari assunti apalcoscenico, come si pud vedere nei video realizzatiper il canale Youtube, tra luoghi industriali dismessie vecchi rifugi abbandonati all’incuria, qualipalpabili e immediatamente percepibilitestimonianze del fluire del tempo, che tuttotravolge e tutti coinvolge.Riconosciuto a livello internazionale come sublimeinterprete dei piu importanti autori del baroccotedesco, Alberto Crugnola offre in questo album unapanoramica della composizione contemporanea peril liuto barocco, esaltando le possibilita sonore edinterpretative che questo strumento offre. La palettestilistica proposta nell’'album é dawero variegata:Akira Ifukube, dallincipit tonale subito smentito daaccordi dissonanti, arpeggi ed echi mediorientali aconferire profondita al narrato, uno sguardo alpassato che si risolve in un richiamo al presente;Stefan Olof Lundgren — Preludio 2 - che esplora lepossibilita timbriche dello strumento in unrincorrersi di passaggi cromatici, trilli e bassiostinati, mentre nei Capricci, una stasi pensosa diaccordi ribattuti in successioni cromatiche eprogressioni armoniche; il Tombeau per JulianBream di Brian Wright, in stile antico ma con echimoderni ed il Tombeau sur la mort de Mr.Kainishevsky di Roman Turovsky nel quale combinalo stile storico con i suoni ancestrali etnici ditradizione ucraina; Toyohiko Satoh, con il suoHommage a Weiss, i cui accordi iniziali si dipananoricordando Satie, in un crescendo di dissonanze econsonanze a cercarsiin un labirinto sonoro, tipicotratto distintivo delle composizioni del liutistagiapponese; il fresco carattere di Gilbert Isbin, cheevidenzia la sua formazione di chitarrista jazz in unbrano che invita all'improwisazione sul tema. InfineGerhard Schedl, che conduce in una dimensioneatemporale, enigmatica e pensosa, un divenire a cuiil liuto presta il suo colore, voce antica, moderna,senza tempo. In fondo, in queste espressioni risiedeil sentiero che il liuto tenta di percorrere perprovare a superare le barriere del passato eproseguire indisturbato ad interpretare la musicadel futuro. Come ha detto Luciano Berio, la musicanon pud essere relegata a “rassicurante mercanziaemotiva per l'ascoltatore o rassicurante bagaglioprocedurale per il compositore. Mi piace inveceleggere o ascoltare la musica che sinterroga, ciinterroga e ci invita a una costruttiva revisione 0,addirittura, a una sospensione del nostro rapporto
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